+ A Stamford, in Connecticut, uno studente è stato arrestato perché stava tentando di vendere droga a due poliziotti. Niente di troppo strano, se non fosse che i poliziotti avevano ben scritto Polizia sulle loro giacche.
(da Inkiostro)

Magazzino di March, 2004
Ho finalmente terminato gli esami per questa sessione (nonostante l’inizio delle lezioni sia stato due settimane fa), chiusura con un voto ignominioso ma non avevo assolutamente voglia di rifare l’esame (seriamente, gente, cosa vi spinge a rifiutare un voto in un esame non di indirizzo?).
L’amaro in bocca è stato però cancellato dall’aver vinto su eBay il cd “Spirit” di Caroline Lavelle e dall’aver trovato il terzo cd della colonna sonora di The secret of Blue Water, che contiene i meravigliosi temi musicali della Nave da battaglia multifunzione N-Nautilus.
La prima vincita, in particolare, mi renderà più sopportabile il dover spendere 22 euro per importare il secondo cd di Caroline, ovviamente non disponibile tramite la normale distribuzione.
Se le finanze lo permetteranno penso che attingerò anche dal database di CD Baby, in particolare questa Cat Martino sembra interessante assai.
Oh, buon San Patrizio in ritardo. Per penitenza bevete tutti quanti una pinta di birra. Irlandese.
Addendum al post qui sotto, da un commento allo stesso articolo:
What I realized is that Linux is not a code base. Or a distro. Or a kernel. It’s an attitude. And it’s not about Open Source. It’s about a bunch of people who still think vi is a good config UI.
Sto ancora ridendo, perché ahimè, è tutto veroooooo!!
The Luxury of Ignorance: An Open-Source Horror Story
Ottima risposta da un hacker ad altri hacker/geek/pinguinari sul perché la gente comune continua a usare Windows nonostante i vantaggi di Linux, e perché la colpa sia di chi fa le interfacce per i programmi Linux e non dell’utente finale.
Sembra che Meredith, seppure dopo tanto parlare, sia tornata su Keenspot… Mah!
I worry about my child and the Internet all the time, even though she’s too young to have logged on yet. Here’s what I worry about. I worry that 10 or 15 years from now, she will come to me and say
Daddy, where were you when they took freedom of the press away from the Internet?
–Mike Godwin, Electronic Frontier Foundation
Leggo da inkiostro un post di Spocchia sulle nuove regole del cinema italiano e, che dire, sottoscrivo, sottoscrivo, sottoscrivo!
Punti 5, 12 e 14 in particolare.
Da oggi sono aderente al prestito sociale Coop. Nonostante sia molto comodo per via delle spese di gestione assolutamente nulle, c’è qualcosa in esso che mi fa sentire vagamente Komunista.
Bandiera rossa la trionferà…
Nessuno lo pensa con serietà, ma siamo tutti parte di un grande altro, siamo tutti estranei ai disegni di qualcuno. È davvero bello.
(by Ruggero)
Recensione doppia
Recensione doppia: Il giorno della civetta e Una storia semplice di Leonardo Sciascia.
Letti uno di filato all’altro in un paio di giornate, i giudizi tendono a coincidere con le parole stesse dell’autore nelle postfazioni. Entrambi grandi racconti del panorama italiano, entrambe storie di mafia, la prima e l’ultima dell’autore; seppure nel secondo quella parola non compaia neppure una volta (esprimendo senza esprimerlo l’ironico concetto che ‘la mafia non esiste’ se non nella mente dei continentali).
Ed è in questo che, alla fine della lettura del secondo (temporalmente primo), le parole di Sciascia stesso risultano profetiche: sembra quasi che la sua vita di scrittore sia passata nel tentativo di riscrivere con meno parole il romanzo d’esordio sino a trasformarlo in quello più succinto, ma anche più forte e diretto, degli ultimi giorni.
Da leggere.

