
Magazzino di April, 2004
In merito a questa vignetta, Repubblica ha indetto una petizione contro la cancellazione dell’evoluzione dai programmi ministeriali.
Oooooohhhhhhhhhhhhhhhhh!
Chi me la compra chi me la compra chi me la compra chi me la compra?
First birthday
Un anno dal revamp di Lady Blonde. Non tanti lettori, ahimè, ma alcune belle soddisfazioni, come un aggiornamento molto più costante rispetto alla mia media, ma soprattutto che grazie al sito di Lady Blonde ho riallacciato i rapporti con Medhin e Agnese (Cecily), di cui avevo completamente perso le tracce.
Per questo e altro, sul sito di Lady Blonde si festeggia. Il 26 aprile tutti su LadyBlonde.net per il compleanno, una caccia al tesoro, e soprattutto per farmi felice. Se proprio di LB non ne ve frega niente, venite lo stesso e risolvete tutti i puzzle, così da dimostrare la vostra superiorità intellettuale sulla mia.
Haven entra nel progetto Aurora: altre informazioni
“Crac”
Canto per te che mi vieni a sentire
suono per te che non mi vuoi capire
rido per te che non sai sognare
suono per te che non mi vuoi capire
Nei tuoi occhi c’è una luce
che riscalda la mia mente
con il suono delle dita
si combatte una battaglia
(Area, ‘Gioia e Rivoluzione’)
Parlare o non parlare del senso di abbandono e solitudine, della spocchia di chi va a vivere in grandi città quando si volta a schernire gli amici di un tempo, del senso di futilità che segue a ogni azione quando ti accorgi che, per essere fedele a te stesso, sei rimasto solo?

Kevin&Kell (c) 2004, Bill Holbrook, World rights reserved.
(Grazie a Bill Holbrook per avermi permesso di tradurre e pubblicare la vignetta)
Non ho parole: Urbani scende a livelli sempre più bassi.
Suvvia, facciamo tutti atto di criminalità e propagazione della menzogna: linkiamo la pagina di Report con la scheda del servizio sul cinema e, ancora meglio, salviamocene una copia su hard disk.
have you ever slept beside the ocean?
Nel giro di quattro giorni ho ricevuto Spirit, Brilliant Midnight 2.0 e la demo del prossimo album di Caroline Lavelle.
Col primo rientro nel mondo della legalità; ringraziate la Warner che non lo stampa più.
Col secondo ho finalmente operato il confronto tra l’album pubblicato dalla Sony e quello che invece era nella mente dell’autrice; i nuovi mix e l’ordine sconvolto dalla playlist suonano talvolta strani all’orecchio di chi ha suonato l’edizione originale sino allo sfinimento, ma si sente di più la mano in prima persona della Lavelle, affossata in Spirit dall’estro elettronico di William Orbit e in BM dai dictat della casa discografica. Le tracce extra si integrano molto bene con il resto dell’album; “Home of the whale”, nella terza versione della Lavelle, continua a stupire e viene voglia di premere il tasto “loop” e mandarla avanti per ore ed ore.
La demo dell’album è una bestia strana e che merita una considerazioncina a parte. Chi si aspetta i vibrati profondissimi di violoncello di Brilliant Midnight o l’elettronica Orbitiana di Spirit forse rimarrà deluso, perché questo album -almeno le 7 tracce della preview- sparano completamente in un’altra direzione. Eppure, al di là di ogni dubbio, è un Lavelle 100%.
“Gently Johnny”, “Banks of the Nile” e “Greenwood laddie” sono tre tracce tradizionali che la Lavelle trasforma con il suo tocco; la prima in particolare è travolta da violini ed esercizi vocali che ben si adattano agli aggettivi luscious, sensuale, lussurioso. Per chi si lamenta delle canzoni sconce di oggigiorno, ragazzi, leggetevi il testo di questa: pura poesia erotica di 800 anni fa.
“Innocence sleeping” fa tornare il poeta Brian Patten tra i parolieri di Caroline, dopo la bellissima Sleep Now di Spirit, sempre adattata da una poesia dell’autore.
“So uncool” è la classica traccia di cui ti scordi il nome, le parole, la musica, ti scordi persino che c’è sull’album, ma all’ascolto successivo ti ricordi solo che è bellissima; testo, musica e voce scivolano sull’onda di un equilibrio perfetto.
“No more words” è una bellissima ballata dall’aria folk-celtica, uno dei pezzi più trascinanti della Lavelle, ed è difficile resistere alla tentazione di mettersi a ballare durante l’ascolto.
Termina la demo “Too late”, un pezzo delicato e intenso.
Che dire? Mi sa che mi ridurrò ad acquistare più copie dell’album completo solo per poterle regalare in giro…
Sleep Now
Sleep now,
Your blood moving in the quiet wind;
No longer afraid of the rabbits
Hurrying through the tall grass
Or faces laughing on the beach
And among the cold trees
Sleep now,
Alone in the sleeves of grief,
Listening to clothes falling
And to your flesh touching God;
To the chatter and backslapping
Of Christ meeting heroes of war.
Sleep now,
Your words have passed
The light shining from the East
And the sound of the flack
Raping graves and emptying seasons.
You do not hear the dry wind pray
Or the children play
A game called Soldiers in the street.
Brian Patten wrote Sleep Now
in memory of Wilfred Owen
The Moon
The hour drew nigh
And the moon was rent in twain.
And if they behold a portent
They turn away and say:
Prolonged illusion.
They denied (the truth)
And followed their own lusts.
Yet everything will come to a decision
And surely there has come to them news
Whereof the purport should deter.
Effective wisdom;
But warnings avail not.
Holy Qu’ran, 54:1-5

